zona giorno

LA ZONA GIORNO

L’ABITARE PLASMA LO SPAZIO IN CUI VIVIAMO : la zona giorno.

Ci siamo lasciati con il concetto di abitareAbitare significa “vivere un luogo”. Oggi parliamo della zona giorno.

Il nostro modo di vivere un determinato luogo ne “plasma” lo spazio.

A seconda delle diverse esigenze abbiamo diversi spazi e diversi modi di interpretare lo spazio. Ci avete mai pensato? Fate un tuffo nel passato e pensate alle case in cui vivevate quando eravate bambini..ricordate? Quanto è distante quel modo di vivere e quel gusto!

Facciamo un paragone tra gli anni ’70-’80 e oggi, e pensiamo al cuore della casa:

in quegli anni il cuore della casa era la cucina, ampia con un tavolo da pranzo spesso e volentieri addossato alla parete, ma che permetteva di mangiare tutti insieme e, requisito indispensabile, in un locale indipendente, separata dal resto della casa!

Pensate ai nostri giorni : la cucina si è aperta sul soggiorno, diventando con esso uno spazio unico, ne occupa una sola parete, il tavolo spesso si è trasformato in un bancone all’americana e tutto in bella mostra e ammirabile dal divano!

Come mai sono cambiati così radicalmente gli spazi? Perchè le nostre abitudini hanno cambiato il nostro modo di vivere gli spazi.

Oggi c’è una ricerca di condivisione ed apertura, in un’atmosfera più rilassata che in passato, gli spazi si aprono a più funzioni, e ospitano più attività contemporaneamente, in particolare nella zona giorno, mentre in passato tutto era contenuto in un ambiente ben definito.

Anzi, tutto era distribuito secondo uno schema fisso e a comparti stagni: corridoio centrale ampio che distribuiva lo spazio e le stanze, dando accesso ai singoli ambienti.

Le case contemporanee si vivono insieme, con la zona giorno open space, in cui le classiche funzioni di cucina, sala da pranzo formale e salotto si fondono in unico ambiente, dove non esistono più i confini che prima li vedevano delimitati in ambienti diversi, come se non avessero nulla in comune.

Nel nostro modo di vivere c’è una nuova necessità, ci siamo focalizzati sull’annullamento dei filtri  del vivere il quotidiano domestico, per ottenere spazi fluidi.  Si cucina chiacchierando con chi sta seduto sul divano senza frapporre ostacoli, per il piacere della compartecipazione .

Che cosa abbiamo guadagnato? Sicuramente ambienti più ampi e luminosi che permettono di riassorbire nel tessuto della casa anche tutte quelle superfici che una volta erano destinate a funzioni secondarie (vedi il corridoio chilometrico che dava accesso alle camere…praticamente una pista da bowling!). Così facendo gli ambienti risultano più agevoli e ben proporzionati.

Avete una casa progettata negli anni ’70-’80 e vorreste anche voi cambiarne il look per adeguarla al vivere contemporaneo? Nulla di complicato!

Spesso e volentieri cucina, sala da pranzo e soggiorno, in quelle tipologie di case, sono distribuite una accanto all’altra. Rivolgendovi ad un professionista capirete che l’abbattimento di parte delle pareti interne è facilmente realizzabile con un costo contenuto; detto questo, serve però un progetto per la gestione dello spazio ricavato, redatto da un architetto, in modo da scongiurare il temuto effetto “corridoio” che si otterrebbe unendo diversi ambienti in serie!

Un architetto (specialmente un architetto d’interni) oltre ad essere un esperto in materia di ristrutturazione, può guidarvi al meglio supportandovi nelle scelte per cucirvi addosso la casa che desiderate, mettendo a frutto nel migliore dei modi lo spazio creato dall’unione di più ambienti!

 

Avete voglia di rinnovamento, ma avete paura che i lavori siano troppo impegnativi? Il team di falacasagiusta vi propone progetti e realizzazioni “chiavi in mano” in modo che il vostro unico pensiero sia sognare il risultato finale! Quindi rilassatevi e scatenate l’immaginazione…

 

Rachele Torbioni

Architetto specializzato in interni e home staging.