Nevica, nevica…e tutto si ricopre di una coltre bianca: i prati, gli alberi, i tetti…a dire il vero i tetti non proprio tutti…
I tetti imbiancati sono un ottimo strumento di misurazione energetica, una sorta di “termografia” empirica.
Provate infatti ad osservare le coperture degli edifici dopo una nevicata e vi accorgerete che alcuni (pochi) sono perfettamente immacolati, altri (molti) già dopo poche ore sono sì imbiancati sui bordi, ma sempre meno risalendo verso il colmo.
Nel primo caso le possibilità sono diverse: riscaldamento spento, casa disabitata…oppure una buona coibentazione del tetto! Nel secondo caso… sicuramente scarso isolamento del tetto!
Il tetto è infatti un elemento che potenzialmente può disperdere molto calore. Tuttavia isolarlo è un’operazione semplice che può essere realizzata contestualmente agli interventi di manutenzione, oppure quando si installano pannelli solari termici o fotovoltaici.
Il tetto può essere coibentato con materiali sia sintetici (EPS) che naturali, tuttavia le prestazioni, soprattutto in termini di comfort non sono le medesime: ad esempio, l’utilizzo della fibra di legno oltre che svolgere con grande merito la protezione dal freddo, aumenta notevolmente l’inerzia termica del pacchetto copertura.
L’elevata densità della fibra permette infatti uno “sfasamento” di 9 ore già con uno spessore di 9 cm. Per ottenere la stessa prestazione sarebbero necessari 30 cm di polistirene o 40 cm di lana di vetro.
Meditate, gente, meditate…mentre vi godete la vista del bianco manto nevoso!
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Rina Agostino
Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.
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