Sebbene (per fortuna) la tendenza sia sempre più quella di optare per impianti radianti a bassa temperatura, nella stragrande maggioranza delle case i caloriferi sono stati installati sotto alla finestra, spesso dove il muro esterno si assottiglia per permettere di contenere il radiatore stesso. Questo perchè “dalla finestra entra il freddo”. Il calorifero doveva creare una sorta di cappa di calore per contrastare la lama di gelo costituita da finestre e pareti perimetrali.
Con il tempo si è capito che da dove entra il freddo… esce il caldo. E se il calorifero è attaccato alla finestra, il calore non deve fare nemmeno molta strada per andare a riscaldare…il giardino!
Si è corsi così a comprare fogli riflettenti da posizionare dietro al calorifero, per cercare di ridurre la dispersione verso l’esterno e ri-convogliarla verso l’interno. Qualcuno ha anche sostituito le finestre mettendo i doppi vetri, e questa è sicuramente una buona idea, anche se, col serramento sbagliato, spesso il risultato è stato quello di trovarsi la muffa tutto attorno.
Affinché il calorifero non disperda buona parte della sua energia bisognerebbe non posizionarlo contro una superficie fredda. E quindi, scaldiamola questa superficie! Ma davvero scaldarla con un calorifero, è una buona idea?
Sì, se la parete è isolata.
Altrimenti è come versare benzina in un serbatoio bucato… forse conviene di più riparare o sostituire il serbatoio, non credete?
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Rina Agostino
Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.
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