Nel post precedente abbiamo parlato di termosifoni, e di come il calore venga “trasferito” verso le superfici fredde.
Se pensiamo ora al nostro corpo come a un termosifone, ci accorgiamo che, analogamente, una parte del suo calore viene emessa per effetto radiante verso le superfici fredde alle quali è esposto, facendoci provare una sensazione di freddo.
All’interno della nostra casa queste superfici sono costituite da mobili, pavimenti, soffitti e pareti: tutti notiamo la differenza tra il camminare scalzi su un pavimento in ceramica oppure in legno, sedersi su una sedia in legno oppure in metallo…
Per compensare questa "sensazione di freddo" normalmente aumentiamo la temperatura dell'aria, posizionando il termostato su un valore più alto. Il corpo risponde però a una "temperatura di sensazione", che molto ha a che fare con la temperatura delle superfici.
Morale?
Riscaldare pavimenti, soffitti o pareti (con effetti un po’ diversi che sarebbe meglio valutare caso per caso) permette di soddisfare il comfort dato dalla temperatura di sensazione, con una temperatura dell’aria inferiore anche di tre/quattro gradi rispetto a quanto siamo abituati, con un risparmio energetico evidente…oltre naturalmente ad una qualità migliore dell’aria!
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Rina Agostino
Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.
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