Edilizia in crisi, stop al consumo di territorio, degrado urbano, inquinamento, esaurimento delle fonti energetiche, discomfort all’interno della propria casa…devo darvi altri motivi per ricorrere al recupero bioclimatico degli edifici?
QUALI CONSUMI?
Facciamo attenzione al consumo di benzina per l’automobile o di elettricità per gli elettrodomestici, prima di acquistarli… per poi abitare in case “colabrodo”?!?
Dal calcolo del fabbisogno energetico risulta evidente che il primo intervento da eseguire sugli edifici per l’abbattimento dei consumi riguarda l’involucro, aumentandone la capacità isolante.
Il 72% del consumo è attribuibile infatti al riscaldamento e al raffrescamento, il 13% alla produzione di acqua calda, il 12% agli elettrodomestici e solo il 3% all’illuminazione; ne consegue che assumersi la responsabilità del risparmio energetico con il solo uso delle lampadine a basso consumo o con lo spegnimento dei led della televisione è assolutamente irrisorio!
Risanare un edificio sia dal punto di vista energetico che ambientale è utile e vantaggioso. Il plus valore che ne consegue è determinato da: meno spese di riscaldamento; migliore comfort abitativo; salubrità degli ambienti; tutela del clima e dell’ambiente; aumento del valore dell’immobile.
Gli impianti necessitano sicuramente di un adeguamento o di una sostituzione se sono obsoleti, orientandosi verso i sistemi che più coniugano comfort abitativo e risparmio energetico (ad es. pannelli radianti a pavimento, caldaia a condensazione e valvole termostatiche, per quanto riguarda il riscaldamento “classico” a metano). Meglio ancora integrare con sistemi che utilizzino energia rinnovabile, come pannelli solari termici e fotovoltaici, pompe di calore, geotermia…
Tuttavia, se l’involucro non assolve alla funzione di proteggere e mantenere il calore/fresco all’interno dell’edificio, la sostituzione degli impianti non otterrà il risultato sperato e gran parte dei benefici verranno vanificati dalle dispersioni termiche attraverso le pareti, il tetto, le finestre.
Il recupero in chiave bioclimatica tuttavia non è un intervento di isolamento delle murature fine a sè stesso, ma deve essere in grado di “trasformare” l’involucro in uno strumento di regolazione del clima interno all’abitazione, immagazzinando calore/fresco, direzionando e regolando la luce naturale, controllando i flussi di aria e in qualche caso generando energia.
COS’È L’ISOLAMENTO DELLE MURATURE?
Gli interventi di isolamento delle pareti hanno il compito di controllare i processi di trasferimento termico interno/esterno e viceversa, al fine di ridurre al minimo le perdite di calore (in inverno) e il surriscaldamento (in estate) attraverso l’involucro dell’edificio.
Per migliorare efficacemente le prestazioni energetiche complessive dell’edificio, gli interventi di isolamento delle murature devono riguardare in primis le superfici esterne che ricevono minore apporto solare durante il periodo invernale e cioè le pareti esposte a nord. I risultati migliori si ottengono ovviamente con l’isolamento “a cappotto” dell’intero edificio.
L’isolamento delle murature ha ancora più convenienza economica se effettuato contemporaneamente ad altri interventi riguardanti le superfici esterne (tetto, finestre, vespai ecc.)
Le caratteristiche tecniche delle pareti esterne determinano, insieme a quelle di tetti, solette e serramenti, la prestazione energetica delle abitazioni, ma soprattutto il comfort interno. L’isolamento delle murature certamente permette di ottenere risparmi energetici ed economici, ma il tipo di intervento è determinante nella regolazione del clima interno: l’intero “pacchetto” muro deve essere progettato per garantire tale funzione.
A COSA SERVE LA COIBENTAZIONE DEL TETTO?
La coibentazione del tetto ha lo scopo di contenere le perdite di calore, ma anche l’eccessivo riscaldamento, attraverso isolamento termico della copertura esterna. Gli interventi volti al miglioramento dell’isolamento termico delle coperture sono generalmente affidati ad un materiale isolante (posato nel sottotetto) o ad una nuova copertura.
VANTAGGI DELLA COIBENTAZIONE DEL TETTO
Il tetto è un elemento che potenzialmente può disperdere molto calore. Isolarlo è comunque un’operazione semplice che può essere realizzata contestualmente agli interventi di manutenzione ordinaria, o quando si installano pannelli solari termici o fotovoltaici.
L’ intervento di isolamento del tetto, realizzato in chiave bioclimatica, ha un ruolo fondamentale nella regolazione del clima interno attraverso la ventilazione, e può essere occasione per migliorare le condizioni di luminosità degli ambienti.
ALTERNATIVE TECNICHE
Il tetto (che deve sempre essere di tipo “ventilato”) può essere coibentato con materiali sia sintetici (EPS) che naturali, tuttavia le prestazioni, soprattutto in termini di comfort non sono le medesime! Ad esempio, l’utilizzo della fibra di legno, oltre che permettere un’efficace protezione dal freddo/caldo, aumenta notevolmente l’inerzia termica del pacchetto copertura. L’elevata densità della fibra -150 kg/m3– permette infatti uno “sfasamento” di 9 ore con uno spessore di 9 cm. Per ottenere la stessa prestazione sarebbero necessari 30 cm di polistirene o 40 cm di lana di vetro!
Il recupero bioclimatico di pareti e tetto è anche un’eccellente occasione per “rifare il look” agli edifici: il degrado urbano cui assistiamo è responsabilità di tutti i cittadini (non solo di architetti e geometri)!
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Rina Agostino
Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.
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Concordo! Ho ristrutturato casa da poco, isolando adesso ho sempre 12,5 °C sia che fuori ci siano 13 o 5 o 0 gradi a cui aggiungo un debole apporto di riscaldamento. Per l’estivo, vi farò sapere quando arriverà il caldo!
@Alice
che pacchetto hai usato per l’involucro?
In particolare per le pareti e che spessore di materiale a base di fibra di legno hai usato per il tetto?
cordiali saluti