LA CASA, SPECCHIO DELLA MENTE?

Capita anche a voi di chiedervi se state davvero perseguendo il vostro scopo? State facendo il lavoro che avete scelto? Se non aveste bisogno di guadagnare soldi, cosa fareste? Continuereste a svolgere la vostra attività o fareste tutt’altro?

Ecco io me lo sono chiesto più volte, e ancora non riesco a darmi una risposta diversa da : “continuerei a progettare“. È più forte di me, ogni volta che entro in casa di qualcuno, in un bar, un negozio, un ufficio…la mia mente inizia a immaginare una dislocazione diversa, un colore, un materiale diverso (…dite che è per questo che gli inviti a cena scarseggiano?).

Negli anni ho progettato molte case, ma ho anche abitato molte case! Quanti traslochi! E ogni volta la nuova casa subiva una sorta di trasformazione, bella o brutta che fosse in partenza, dovevo renderla confortevole, accogliente, migliore di come l’avevo trovata, e dovevo sentirla “mia”. Ecco, più volte è capitato che non fosse mia in senso stretto, ma dato che ci abitavo anche io, subiva la stessa sorte… e così i miei ex conviventi si sono ritrovati con la casa rinnovata…e io pronta per un nuovo trasloco!

Questa cosa per molto tempo è stata frustrante per me, ma poi ho capito che fa proprio parte della mia natura, e che ci vorrebbe proprio una “rivelazione” per convincermi a fare un lavoro diverso.

Anche i clienti preferisco incontrarli a casa loro, le case hanno molto da raccontare: interessi, atteggiamenti, attenzione e cura.

Per me prendermi cura della casa è come prendermi cura del mio corpo, e con lo stesso approccio: pochi orpelli estetici e attenzione alla salute, al benessere psicofisico. Non sono una maniaca dell’ordine, ma non mi sento a mio agio in mezzo a migliaia di cose (spesso inutili) sparse per casa, non vado in paranoia per un velo di polvere sulla libreria, ma mi piace camminare scalza su un pavimento pulito.

Sempre più spesso leggo teorie a supporto del disordine, del “take it easy“, che descrivono l’ordine e la pulizia come una patologia (per carità in talune persone lo è davvero!). A formularle sono le stesse persone che definiscono l’essere sempre in ritardo una qualità… ma sapete che vi dico? Per me sono solo dei voli pindarici per evitare di prendersi cura di sè stessi, e degli altri. Per me ordine e creatività sono indissolubili, perchè senza ordine (e disciplina) qualunque buona idea è destinata a finire nel mucchio, sommersa da tutte le altre.

Trascorriamo un sacco di tempo in casa, ne respiriamo l’aria, dovrebbe essere un luogo dove poterci rilassare, rigenerare, stare bene. Possiamo scegliere di trattarla come la nostra “terza pelle“, che al pari dell’epidermide ci permetta di respirare, entrare in contatto, proteggerci…oppure come semplice contenitore.

A ciascuno la propria scelta.

Rina Agostino

Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.