Dopo (e solo dopo) tetto e pareti, è il turno dei serramenti. Se li avete cambiati prima di isolare i muri, vi sarete accorti, con buona probabilità, che la condensa che prima scivolava sui vetri ora si è trasformata in muffa attorno alla finestra e lungo gli spigoli del soffitto. La condensa infatti si forma dove le superfici sono più fredde, avendo quindi “scaldato” le finestre, si è spostata lungo i ponti termici delle pareti. Se aveste invece coibentato prima le pareti, compresa l’imbotte della finestra, si sarebbe concentrata sui vetri, in attesa che questi ultimi venissero sostituiti… ma quantomeno senza generare muffa!
Questo fenomeno è particolarmente evidente quando si sostituiscono le finestre con serramenti in alluminio, soprattutto se non a taglio termico (pratica molto in voga negli anni ’70), ma anche il pvc non scherza (riduce l’effetto condensa sul serramento stesso, ma non sulle pareti limitrofe), molto meno il legno, che essendo traspirante e igroscopico, riduce (ma non elimina del tutto) il problema.
Quindi, se ormai avete sostituito i serramenti, affrettatevi a porre rimedio, isolando le pareti prima che i danni siano visibili (…e prima che scada il bonus energia!).
Se invece avete seguito i consigli di FCG, è venuto il momento di concentrarvi su prestazioni e trasmittanze…
Ma vediamo quali requisiti deve avere un serramento, indipendentemente dalla tipologia di telaio e vetri (anta fissa, mobile, scorrevole, a ribalta, vasistas ecc.):
- proteggere gli edifici dagli agenti atmosferici esterni
- proteggere gli edifici dalle basse temperature in inverno e da quelle elevate in estate
- proteggere dai rumori esterni
- consentire la giusta luminosità all’interno dei locali
- consentire la corretta ventilazione degli ambienti
- consentire la vista verso l’esterno
- consentire l’oscuramento
Sulla scelta dei materiali e delle relative prestazioni, vantaggi e costi, vi rimando alla pillola n.43. Qui mi preme insistere sull’importanza che ha una scelta oculata del serramento, sulla base del tipo di parete e quindi grado di isolamento della propria abitazione. Se infatti avete realizzato un isolamento a cappotto con elevate prestazioni in termini di trasmittanza (magari in EPS), è giusto procedere “in linea” con tale orientamento, ma attenzione a non esagerare, ad esempio installando tripli vetri, (a meno che abitiate in una zona particolarmente rumorosa)… su serramenti in PVC. “Sigillare” la casa significa assicurare poi una corretta e sufficiente ventilazione dei locali: più l’isolamento avvicina la casa all’essere “passiva”, più si rende necessario intervenire con un sistema di VMC.
Altro consiglio fondamentale: non sottovalutare la posa del serramento, che deve essere eseguita da personale altamente qualificato, onde non inficiare la bontà del serramento stesso. Molto spesso infatti (e purtroppo il fenomeno è particolarmente italiano), fantastici serramenti vengono posati su telai (vecchi o nuovi che siano) posati male, non aderenti all’isolamento, o in materiale altamente conduttivo (metallo), gli spazi vuoti per lo più riempiti in maniera approssimativa con schiume poliuretaniche (deteriorabili nel tempo)…e soprattutto, spesso il telaio non ha la “battuta” inferiore, ma anzi il davanzale diventa un comodo ponte (termico) tra esterno e interno!
La cosa migliore sarebbe montare il “falso telaio” (in legno, mdf o materiale isolante) sui muri al rustico, prima ancora di isolamento e intonaco, ma tale pratica, non molto diffusa in Italia su edifici di nuova costruzione, è chiaramente impossibile in fase di ristrutturazione. Un serramento montato male ha valori di trasmittanza inferiori al serramento stesso! (il perimetro del serramento è infatti uno dei valori calcolati quando si redige un Attestato di Prestazione Energetica).
Per la tabella dei coefficienti di trasmittanza da rispettare per poter accedere alle detrazioni fiscali del 65% , vi rimando alla tabella pubblicata qui.
Per tutto il resto…c’è FCG!
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Rina Agostino
Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.
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