COME SOPRAVVIVERE A Casa Facile

Consigli non richiesti.

Casa Facile è una rivista di arredamento-casa di largo consumo: poco tecnico, ambientazioni gradevoli alla portata di un esercito di desperate housewife . Niente di male in questo, anzi! Gli articoli sono scritti da professionisti che hanno il pregio di sapersi rivolgere ad un pubblico di neofite proponendo soluzioni “semplici” più che “facili”. Perchè diciamocelo, quel “casa facile” è un inganno! Che progettare un restyling della propria casa non sia alla portata di tutti lo si capisce frequentando l’omonima pagina FB.

Ogni giorno viene lanciato un s.o.s da parte di un’utente (pubblico rigorosamente femminile) con la richiesta di consigli per la disposizione dei mobili, il colore delle pareti ecc. Il tutto corredato da foto, sempre molto parziali, della situazione. A seguire, decine e decine di commenti di esperte mancate architette, con tanto di rimandi a foto di mobili e ambientazioni scenografiche anche molto fuori contesto.

Quello che ho notato è che si chiede sempre cosa “aggiungere”, come “riempire” una parete, un angolo vuoto…un corridoio largo un metro, un ripostiglio senza finestra… trasformabile, perché no? in una cameretta?

La pagina è frequentata anche da qualche professionista (quasi tutte donne anche loro), che immagino come me cerchi di “capire” più che acquisire improbabili clienti. Le riconosci perché suggeriscono sempre di “togliere” anziché, o prima di, “aggiungere”… (Less is more è uno dei più grandi insegnamenti dell’università). Purtroppo a causa di questo vitale suggerimento vengono immancabilmente attaccate dalle agguerrite arredatrici in erba e tacciate di poco tatto o maleducazione. Perché, diciamocelo, la donna moderna dell’omonima rivista madre chiede consigli, ma vuole approvazione. E immancabilmente andrà a cercare tra i tanti commenti quello che rispecchia al 99% l’idea che già aveva in mente, suffragata ora dal consenso popolare.

Lo sappiamo tutte, quando chiediamo consiglio a più di due-tre amiche la confusione aumenta in maniera esponenziale, figuriamoci quando diamo in pasto al popolo di FB il nostro soggiorno, che di bello aveva quell’unica parete libera da mensole, specchi,  soprammobili e gattini! Diventa immediatamente l’occasione d’oro per veder realizzato quell’effetto spugnato che non si ha ancora avuto il coraggio di realizzare in casa propria:

L’arte del decoratore consiste nel fare nelle case altrui quello che non si sognerebbe mai di fare nella propria.
(Le Corbusier)

E allora, cosa posso consigliare io, da professionista? Rivolgersi a un architetto? Anche no, se si tratta “semplicemente” di migliorare la disposizione dei mobili o infondere un po’ di carattere alla propria casa, senza spostamento di muri.

Quello che consiglio è:

  1. sfogliare le riviste di settore (anche Casa Facile va bene) e cercare però di osservare attentamente le immagini delle ambientazioni: quello che le accomuna, sono certa, indipendentemente dallo stile, è l’ordine, non nel senso “domestico” del termine, ma in senso spaziale e visivo.
  2. togliere come prima cosa tutto ciò che non apporta nulla all’ambiente, né in termini funzionali, né in termini estetici: selezionare gli oggetti di valore artistico e raccogliere in una scatola (se non si riesce a separarsene) tutto ciò che ha un valore emotivo ma che è oggettivamente…brutto! (basterà una volta l’anno aprire la scatola e piangerci sopra…)
  3. scegliere quale “stile” ci piace e cercare di attenersi a quello (anche lo stile eclettico non è improvvisato come può sembrare)
  4. decidere se agire sulle pareti oppure sui mobili, senza metterli in conflitto tra di loro (colore alle pareti e mobili “neutri” oppure il contrario) è un modo sicuro per non sbagliare
  5. non aver paura di lasciare spazio libero! lo spazio è un lusso, trasformarlo in un contenitore un vero peccato
  6. chiedere  nei casi più difficili una consulenza (e non consiglio) ad un professionista
  7. tenersi alla larga dai commenti FB!

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Rina Agostino

Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.