Come si influenzano a vicenda?
Premessa: in questo articolo non parlerò né di Feng Shui né di Vastu 😉
In molti, come me, avranno provato sulla propria pelle l’influenza dell’argomento “casa” sull’andamento delle proprie relazioni, spesso in positivo, a volte, purtroppo (o per fortuna, ma questo lo si capisce molto tempo dopo) in negativo.
Affrontare il progetto di una casa, in vista di una successiva convivenza, o matrimonio che sia, può essere un’esperienza entusiasmante oppure snervante. In ogni caso porta a galla molto del proprio carattere. Imprevisti, tensioni, previsioni o budget sbagliati, risultati non proprio corrispondenti alle proprie aspettative, ma anche “scontri” di gusto, possono mettere a dura prova il rapporto con l’altra persona. A volte saltano addirittura le nozze programmate! Io la vedo un po’ come una terapia di coppia, durante la quale si mettono a fuoco quelle che sono le reali aspirazioni di vita, non sempre allineate con il passo che si sta compiendo.
Ma guardiamo il lato positivo: se la prova viene superata, il nuovo ambiente, se ben progettato, potrà davvero fare la differenza e permettere ad ognuno di avere i propri spazi in armonia con quelli altrui.
A volte ci si dedica a rivoluzionare la casa perchè non si ha il coraggio di affrontare altri tipi di rivoluzione. Di solito spostando il problema un po’ più in là nel tempo, con l’effetto, tra l’altro, di peggiorare la situazione, avendo aggiunto anche questioni economiche da affrontare. Come se non bastasse…
In alcuni momenti della vita, concentrarsi sulla casa può avere un positivo effetto “catartico”, molto più efficace del classico “taglio di capelli” , troppo rapido e delegato ad altri per essere davvero risolutivo. In queste occasioni si sperimenta la rinuncia definitiva ai feticci del passato, attraverso una pulizia profonda (complice la discarica) che è anche e soprattutto pulizia interiore. Seguita da una nuova, creativa, prospettiva futura. Liberarsi fisicamente di ciò che ci tiene attaccati a una relazione finita ha un duplice benefico effetto: concentrarsi su ciò che si sta facendo (qui e ora), senza però negare a sè stessi il motivo per cui lo si sta facendo. Non una semplice distrazione, ma un’occupazione costruttiva.
È l’occasione, da non perdere, per esprimere noi stessi dando libero sfogo alla propria fantasia, creando attorno a noi lo spazio che abbiamo sempre desiderato, non condizionato o limitato dai desideri altrui. Una casa che ci rappresenti e ci accolga amorevolmente dopo una giornata trascorsa tra adattamenti e compromessi.
Poi ci sono i malati di “trasformismo-casa“, come me… che ad ogni relazione importante fanno coincidere una ristrutturazione totale della casa (di proprietà altrui)…per poi andare a vivere da un’altra parte.
Ecco, quello non fatelo mai! 😉
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Rina Agostino
Architetto, si occupa di Bioedilizia, Bioclimatica ed Efficientamento Energetico degli edifici. Esercita la libera professione principalmente in provincia di Varese e Novara.
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